Commenti sull’Hobbyshow

imagesIeri sono andata a vedere l’HobbyShow alla Nuova Fiera di Roma, ingresso 12 euro (per fortuna mi avevano dato biglietto omaggio), parcheggio a pagamento (se volete rimanere relativamente vicini), 91 espositori all’interno.

Diciamo che la Nuova Fiera di Roma già di per se meriterebbe un post a parte, ma in quel capannone opprimente dove si svolgeva la manifestazione non c’è stato quasi nulla che mi è piaciuto!

Premetto che non l’avevo mai visto e quindi forse le mie aspettative erano un po’ alte, ma caspita in una manifestazione che deve svegliare la creatività forse ci voleva qualcosa di nuovo.

I vari stand avevano più o meno tutti gli stessi prodotti, prevalentemente dedicati all’hobbistica  femminile, quelli dei tessili tutti con le stesse fantasie, quelli dedicati al cake design con sfilze di stampi in silicone e accessori analoghi (forse sono un po’ insofferente dai vari programmi dedicati al cake design che invadono la televisione) e poi gli articoli da belle arti, ogni stand aveva gli stessi del negozio accanto e del negozio dove lavora mia sorella!
Insomma io se vado in una manifestazione del genere voglio vedere delle novità.
Per loro fortuna le persone sciamavano intorno e si fermavano sui tavolini allestiti nei vari stand per provare le varie tecniche che proponevano, ma basta aprire un tutorial su Youtube o navigare in rete per trovare mille cose più interessanti e innovative.
1959266_10203295443616418_1231423946_nCosa mi è piaciuto? Gli stand indipendenti, alcuni sparuti artigiani che proponevano i loro prodotti finiti, e gli stand associazionisti, come l’ADMI e ARTISTE DI MESTIERE, la prima è l’acronimo di Associazione Dolls House e Miniature Italiane , dove le socie presentavano alcune deliziose miniature realizzate dai loro membri ed era possibile partecipare a dei workshop per imparare i rudimenti della miniatura. Nel secondo stand regnava il vetro, la tecnica Tiffany applicata, pinze, saldatori, e migliaia di pezzi di vetro artistico a disposizione di chi voleva cimentarsi nella realizzazione di piccoli oggetti e bijoux.

I pochi maschietti presenti orbitavano intorno allo stand dell’Associazione Italiana Aerografisti, che era sommersa dalle domande dei curiosi e che aveva allestito uno stand molto simile ad un’officina con parti di auto pronte da decorare dal vivo, e poi c’era il banco da lavoro di Cominter che con tre semplici attrezzi mai visti prima, faceva esibizioni paragonabili a quelle della famosa Vanna Marchi.

http://www.cominter-dinosaure.com/it/videos-it
downloadUna grande novità invece è stata la presenza di Dawanda in occasione della sua apertura in Italia. Cos’è Dawanda? Dawanda è una piattaforma europea di vendita on line per artigiani che segue, insieme ad altre che stanno aprendo sul web un po’ ovunque, la scia di Esty . Ho trovato molto intelligente che un’azienda di questo tipo andasse lì dove c’è la sua potenziale clientela, cosa che non hanno fatto altri. Trovo che conoscere di persona l’azienda aiuti sia i venditori che gli acquirenti, e un feedback diretto su quello che va e che non va è un’occasione che le aziende del settore che non erano lì hanno perso.