Deliri creativi di agosto. Come far arrivare le idee con 40° al sole.

IMG_4030Prima settimana di agosto e caldo torrido, un piede ancora al lavoro un altro alle ferie, pensando già a cosa dovrai fare dopo questi pochi giorni di riposo. Di fatto la mente non va mai in ferie quando sei un creativo e il lavoro ce l’hai in testa mischiato al canto alle cicale che coprono tutti i rumori e ti stordiscono insieme al caldo …. poi come un lievissimo alito di vento arriva quel momento!

Quel solletichino. Lì! Si, là dietro. Proprio sulla riva, al confine dei due emisferi, pronto a saltare da un lato o dall’altro, e passare dall’inconscio al conscio, dall’area del vacuo al concreto, dal sogno al reale.

Di cosa parlo? Dai che lo sapete tutti! Di quel momento in cui senti che arriva l’idea, quella che stai rincorrendo da giorni, settimane e forse anche mesi… che prima hai cercato di spremere a forza fuori, poi hai lasciato marinare, condendo con foto, immagini, idee, mostre, musica. Ti sei fatta un balletto, un passeggiata tra i vicoli del centro in cerca di ispirazione dai vecchi mattoni delle case, rinfrescando le idee con una granita gelata, scegliendo un nuovo smalto dal colore improbabile (si sa noi creative mica possiamo metterlo “rosso e basta”)  hai pensato ad altro, sapendo che come per quando coltivi una pianta se stai lì a guardarla non crescerà mai, che devi darle nutrimento, luce, sole, il giusto riparo senza soffocarla e soprattutto….. tempo.

IMG_4118Fai finta di niente, esci, vedi gente, fai cose, e tutti pensano: “ma questa non doveva lavorare? Ma non aveva detto che doveva fare nuovi progetti? Ma non ci aveva promesso effetti speciali stratosferici? E ora sta qui, a mangiarsi la ciriola con la birra spalmabile e il fior del lazio, seduta ad una apetta modificata?” (vedi Paraponzipò)

E allora cosa fai? Aspetti e fai la vaga, fai finta che non ti interessi se l’idea non arriva, se quello che disegni proprio non va, si va bene è carino, ma carino non basta. Mai.

Lo so che esistono bellissime tecniche per imparare a convogliare, indirizzare, sviluppare, controllare il proprio processo creativo ma ….io non le ho studiate e non mi va di farlo, è tanto più divertente il mio metodo, molto empirico ma più emozionante. Stai lì in attesa, non sai quando arriverà l’ideuzza che cercavi, ma in realtà non è che la cercavi è che ancora doveva nascere.

IMG_4115E ora è lì dietro, quasi pronta, ma non guardarla troppo, non stringerla troppo forte; come diceva il vecchio detto se cerchi di afferrare l’acqua questa ti sfuggirà tra le dita, ma se pazientemente metterai la mano a coppa essa la riempirà. Così lascio che l’idea che sta arrivando si faccia strada piano piano, che decida bene che strada prendere, che cresca e si definisca sempre di più, senza forzarla, lasciando che segua il suo corso naturale. Quando sarà pronta, la metterò su carta, la sistemerò, la renderò perfetta, ma ora no, ora la lascio svolazzare leggera per la mente, finché sceglierà dove posarsi.

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La precisione per gli antichi Egizi era simboleggiata da una piuma.